Tagged: Zen2

Zen2, ore 21,00

“Era da stamattina che non ce la fidavamo più. C’erano almeno 20 operai a lavorarci, cose mai viste. Conosciamo a memoria i colori di tutti i deserti del mondo e questo tappeto verde messo là in mezzo faceva impressione. Poi dai furgoni hanno cacciato fuori anche le porte e quello che avevo di lato ha detto: “I carn’arrizzanu”. Le hanno tirate su piaaano, leeenti, hanno usato pure la livella perchè la traversa e la linea di porta dovevano essere perfettamente parallele. La traversa, abituati che sopra le mani del portiere è fuori. Ultimi ritocchi: domani viene il sindaco ad inaugurare. Uno ad uno gli operai coi giubbottini fosforescenti se ne sono andati, via libera: “Fatta fu”. Ci perdonerete, domani stringeremo le mani al sindaco e agli assessori tutti ma noi dobbiamo attaccare d’urgenza. Siamo 150 su un campetto di calcio da 5 contro 5 ma che ce ne fotte: il più piccolo va in porta da un lato, il più pacchione in porta dall’altro, la palla fra i piedi ce l’hanno sempre gli stessi due, gli altri sudano, assicutano e buttano voci. Dopo le prime 6 ore no stop i primi si sono stancati, qualcuno si è fatto già male e la madre a casa gli ha dato il resto e i più piccoli si sono messi seduti a bordo campo, ora sembra una partita vera. Maracanà, Wembley, San Siro, meglio di tutti questi messi assieme è sta faccenda. Cala il sole e si accendono i pali della luce, pochi. Pubblico seduto sulle panchine e affacciato alle finestre, siamo in estate e domani scuola non ce n’è, si va ad oltranza e non si sa quando arriverà il “Chi segna vince”. È troppo bello e forse stasera ci scapuliamo cucchiaiate di legno o padri che ci portano di peso a casa, si gioca tutta la notte, senza fine, con la luce di qualche lampione sgangherato, sotto una luna gigante”.Maracanà

Advertisement