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Riparte il Giro di Sicilia anche se…certe cose non tornano

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Fra le vigne di Marsala, giugno 2012. Sfuriata finita da pochi minuti, la vittima è sempre la stessa: uno a caso che non era rimasto al suo posto o non aveva fatto ciò che gli era stato chiesto durante il giorno. Volto ancora rigido, è quasi l’ora di cena. Un uomo di certo meno elegante di Merlino rimesta come un mago la sua pozione dentro un enorme pentolone, è ricotta bollente, divina. Entra lui in sala, l’uomo della sfuriata con le rughe sempre un po’ troppo pronunciate sulla fronte per poter abbassare la guardia di fronte il chiaro segnale d’allarme: mi chiama. Remissivo mi avvicino con tatto, lui deciso mi afferra un braccio e cerca l’attenzione del mio orecchio che porgo senza resistenza alcuna, troppo pericoloso tentare di opporsi: “A ricotta cavura è bella ma a st’ura st’attento ca ti veni u scisuni”*. Incasso pacca sulla spalla e occhiolino, lui sta ridendo, io non recepirò il consiglio e passerò un inferno il giorno dopo. Ridendo, urlando, dannandosi o usando il sarcasmo, nel 99% dei casi, ma con possibile errore sulle percentuali dell’1%, Filippo Levatino diceva regolarmente la cosa giusta perchè era basata su un’esperienza che difficilmente è riscontrabile in altra forma umana riguardo l’organizzazione del Giro di Sicilia. Anche quest’anno si farà, ed il 5 giugno (il 4 la conferenza stampa) la solita carovana museale di auto storiche prenderà il via da Palermo e attraverserà tutta l’isola ma purtroppo, per il secondo anno, senza quella Fiat 1100 in testa alla carovana che, per la cronaca, quando non era “in servizio”, poteva volare oltre i 130 orari, giuro!

 

*”La ricotta calda è buonissima ma mangiata a quest’ora ti darà problemi intestinali”

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